Ha inizio ad Antrodoco, comune in provincia Rieti. Uno splendido luogo tra Lazio ed Abruzzo. Poi prosegue tra gole e rialzi ardimentosi, verso l’Aquila. Qui è riconosciuto il suo vero inizio.

Stiamo parlando della Strada Statale SS 17,  dell’Appennino Abruzzese ed Appulo Sannitica.

Essa è un’arteria dinoccolata, fiera ma quasi surreale in alcuni tratti. Con i suoi 340 chilometri, che la portano verso Foggia, suo terminale, è una strada storica dell’Appennino meridionale.

Ah, se non ci fosse lei!

Essa nacque come proseguimento della romana via Salaria e forse si sperava che venisse sostituita da maggiore modernità.

Ma è ancora lì, a solcare le montagne ed i dirupi, e a trovare sollievo nelle colline e nei falsopiani. A restringersi ed allargarsi.

La SS 17, tra i tanti meriti e funzioni, ebbe quello di sottrarre dall’isolamento, i comuni di Sulmona, Castel di Sangro ed Isernia.

Si appella “Abruzzese”, perché collega ineffabilmente, tutta tale regione, e “Appulo Sannitica“, in quanto unisce dopo Isernia, il Molise con la Puglia.

E’ una strada tipica del Sud. Forsennatamente diversa dalle arterie del Nord, perché costretta a lottare con un territorio inclemente, che é la vera piaga del ritardo dello sviluppo delle nostre regioni.

Fondamentalmente, tra l’Aquila e Foggia, ricalca il famoso “tratturo”, ove i pastori trasmigravano i loro animali a svernare verso il Tavoliere.

La strada segue e collega luoghi storici, teatri di battaglie, perché  spazi inclini ad imboscate. Per questo la SS 17 sembra un percorso storico.

Essa interseca sovente ed accompagna il tracciato ferroviario, che ha avuto la sua stessa funzione.

Il turismo la interseca, o essa interseca il turismo. Del mare e dei monti meridionali.

Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Ma dato che c’è, andrebbe migliorata con un supporto di modernità. Ma tocca tenercela così per lunghi decenni.

Una strada, un territorio, una storia.

Ogni giorni segue il suo destino, collegando quattro regioni centrali del Sud.

Al Nord non conoscono la statale Abruzzese e Appulo Sannitica. Ma per noi, fa parte del vissuto giornaliero.

E vivendone solo alcuni pezzi, non sappiamo che origina in tal succitato Antrodoco. Cittadina abitata da circa 2800 anime. Guardata dal monte Gisno e bagnata dal fiume Velino.