L’Italia ha bisogno di riforme e non di rivoluzioni. Questo dicono i dati delle elezioni europee.
Le rivoluzioni servono solo nei paesi alla ricerca di un sistema democratico. Non è il caso dell’Italia.
Ora abbassiamo i toni e pensiamo a lavorare. Questa campagna elettorale aveva fatto montare una tensione sociale, a discapito di una lucidità di cui abbiamo bisogno.
Siamo un paese immune ai populismi, un paese europeo più di tante nazioni culturalmente più europee.
Siamo un esempio di europeismo, prendiamone atto. La Merkel e la Germania, vedranno nell’Italia un partner e non più un’incognita. Uno dei pochi.
Alla locomotiva d’Europa, ci collega la politica e non l’economia. Un’Europa euroscettica mette a rischio gli equilibri di un continente, che ha sempre rappresentato il baluardo della geopolitica mondiale.
L’Italia ha contribuito ad allontanare questo spettro.
Ora, messo da parte il nichilismo, torniamo a guardare in avanti.
Ma c’è un dato da mettere in evidenza: il web crea suggestioni, che poi devono fare i conti con la realtà. Il web amplifica le nostre possibilità di comunicazione, ma non deve sostituirsi alla vita quotidiana.