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Cosa sapere prima di visitare Selinunte, grande città della Magna Grecia

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Selinunte è un sito archeologico dell’antica Grecia che si trova nella Sicilia meridionale con le rovine di un’acropoli circondata da 5 templi storici, per lo più risalenti al VI-V secolo a.C.

Selinunte, un tempo, era una grande città della Magna Grecia, fondata a metà del VII secolo a.C. ma distrutta in gran parte dai Cartaginesi nel V secolo a.C.

Dei templi di Selinunte soltanto uno è stato parzialmente ricostruito.

1 – Foto di Herbert Bieser da Pixabay

STORIA DI SELINUNTE

Selinunte si trova nell’angolo sud-occidentale della Sicilia ed è un luogo che è rimasto abbandonato per la maggior parte della sua storia.

Il nome deriva da un’erba, il prezzemolo selvatico, in greco sélinon. Fondata nel VII secolo a.C. dai greci di Megara Hyblaea, a sua volta colonia di Megara in Grecia, Selinunte si estendeva su alcune basse colline in riva al mare.

La città raggiunse le sue maggiori dimensioni durante il VI e il V secolo a.C., quando furono costruiti i suoi templi. Selinunte, tra l’altro, fu così ricca e potente da fondare anche una colonia, Eraclea Minoa, seppur durò ‘solo’ 240 anni.

I Cartaginesi, alleandosi con Segesta, attaccarono Selinunte nel 409 a.C., rovinando molti dei suoi edifici e segnando sicuramente la fine della città. Il sito archeologico, poi, subì altri danni durante il Medioevo a seguito di numerosi terremoti e fu dimenticato fino a quando non ci fu la riscoperta nel XVI secolo.

Foto di Herbert Bieser da Pixabay

Gli scavi archeologici iniziarono durante il XIX secolo grazie a studiosi inglesi che ne compresero l’importanza e continuano ancora oggi. Comunque, il parco archeologico vero e proprio fu allestito negli anni ’60 grazie all’archeologo siciliano Vincenzo Tusa.

Il sito si estende oggi per circa 270 ettari, e può essere suddiviso così: l’Acropoli al centro con templi e fortificazioni; il colle Gaggera a ovest con il santuario di Malophoros; il colle Mannuzza a nord con le antiche abitazioni; la collina orientale a est con altri templi e la necropoli.

Il sito archeologicico, uno dei più estesi del Mediterraneo, si raggiunge tramite la SS 640 e la SS 115: è anche vicino a Mazara del Vallo, distante 30 minuti di auto tramite le strade A29/E90.

Per visitare l’Acropoli occorrono almeno 3 ore circa a piedi, per cui si consiglia di indossare l’abbigliamento adeguato, cappelli e protezione solare in estate. C’è anche un trenino elettrico che attraverso il parco per chi ha problemi di mobilità. L’Acropoli è aperta tutti i gorni, dalle 9 alle 17, in inverno, e alle 19 in estate.

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Published by
Walter Giannò