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Cosa c’è dentro la ‘nduja? E qual è l’origine del famoso salame calabrese?
02 Set 2021 12:26

La ‘nduja è uno dei cibi calabresi più famosi al mondo: è un tipo di salame di maiale preparato con peperoni arrostiti e una miscela di spezie. Tuttavia, a differenza degli altri salumi duri, la ‘nduja è spalmabile, per cui si può usare nei sughi per la pasta o sul pane.

A quanto pare, come raccontato sul sito di MarthaStewart.com, nota conduttrice americana di programmi di cucina, negli Stati Uniti d’America la ‘nduja sta guadagnando sempre più popolarità per il suo sapore unico e la sua consistenza versatile.

L’origine della ‘nduja è a Spilinga, comune della provinia di Vibo Valentia, e, nonostante si trovi oggi spesso nei menù dei ristornati di fascia alta, nasce come un piatto della cucina povera, inventato come modo per conservare il maiale e consumare le parti di esso che non si vendevano, come polmone, testa e intestino.

Per via dell’alto contenuto di grassi, la ‘nduja non si solidifica, anche dopo una stagionatura di mesi. Inoltre, ciò che conferisce il suo caratteristico colore è l’aggiunta di abbondante quantità di peperoncino rosso vivo calabrese. Insaccato in un budello di maiale e legato con lo spago, il salame viene poi stagionato per circa due anni.

Una curiosità: legalmente, chiunque può creare un salame spalmabile e chiamarlo ‘nduja perché il nome non è protetto da alcuna denominazione, DOP o IGP, come riferito da Beatrice Ughi, fondatrice di Gustiamo, esportatrice di specialità alimentari italiane all’estero.

La ‘nduja, comunque, si può trovare in ogni parte del mondo con la raccomandazione di leggere per bene gli ingredienti che devono provenire dalla Calabria e con il prodotto privo di conservanti artificiali.

A proposito delle origini, infine, l’Accademia alimentare italiana Academia Barilla ritiene, come riportato su LoveFood.com, che la ‘nduja derivi dalla salsiccia di trippa francese andouille, che i soldati avrebbero portato quando si trovavano in Calabria per combattere gli spagnoli durante uno dei tanti periodi turbolenti della storia della Regione.


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