Al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria si trovano i famosi Bronzi di Riace, noti in tutto il mondo e meta, perciò, di turisti di ogni nazionalità.
I Bronzi di Riace risalgono al 460 – 430 a.C. e sono due grandi sculture monumentali in bronzo greco. Sono raffigurati due guerrieri barbuti nudi: è possibile che rappresentino due individui dell’epoca oppure due tipologie di persona. Inoltre, si ritiene che i due guerrieri furono trasportati dal loro sito originale in Grecia – forse Atene – in direzione di Roma e, poiché i due guerrieri sono molto simili tra di loro, probabilmente facevano parte di un unico monumento greco.
Secondo gli studi più recenti, il Bronzo A (detto “il giovane”) potrebbe rappresentare Tideo, feroce eroe dell’Etolia, figlio del dio Ares. Il bronzo B (“il vecchio”) potrebbe rappresentare Anfiarao, un profeta guerriero.
I Bronzi di Riace sono stati ritrovati il 16 agosto 1972 nel Mar Ionio dal sub Stefano Mariottini che si trovava allora in vacanza a Reggio Calabria. Le sculture furono rinvenute non lontano dalla riva a Riace Marina, un paesino vicino a Porto Foricchio, area che, nell’antichità, era un’importante rotta di navigazioni tra i porti di Roma e le città costiere greghe. I bronzi, quindi, potrebbero essere affondati dopo un naufragio: strappati agli ormeggi o gettati in mare per alleggerire il carico.
Gli occhi dei Bronzi di Riace sono di osso e vetro e i denti in argento. Si pensa che i guerrieri, all’origine, impugnavano lance e scudi. Uno dei due indossava anche un elmo sulla testa.
Oggi i Bronzi di Riace sono il simbolo della città di Reggio Calabria: sono alti circa 2 metri e in ottime condizioni.