“Per noi le priorità sono molto chiare: per quanto riguarda il mondo della somministrazione – spiega – è arrivare in tempi rapidi al rinnovo del contratto collettivo nazionale, le cui trattative si sono bloccate con la parte datoriale. Vogliamo fortemente arrivare alla firma e alla sottoscrizione perchè per noi è importante dare qualità e aumentare le tutele per i lavoratori temporanei. Per ciò che riguarda il lavoro atipico, ovvero il mondo delle collaborazioni ma anche di tutte le piattaforme digitale, le forme di lavoro che nascono e si stanno sviluppando attraverso l’utilizzo della tecnologia, è incrementare elementi di tutela che siano funzionali alla modalità organizzativa con la quale queste attività si sviluppano”. Quindi “fare in modo che quella che è la libertà che dovrebbe caratterizzare queste forme di lavoro sia reale e non sia ricattata da una gestione oscura di quello che è l’algoritmo rispetto all’utilizzo di queste piattaforme. Quella che è definita una libertà deve essere realmente una libertà e una scelta, perchè quella è una tipologia contrattuale che permette di scegliere”. Zanda evidenzia come la flessibilità si tramuta in precarietà “quando quelli che sono gli strumenti di flessibilità vengono utilizzati in modo patologico perchè è chiaro che se ci sono esperienze come dei picchi o degli incrementi temporanei, la flessibilità risponde positivamente a delle organizzazioni aziendali e in quel caso la flessibilità può essere una opportunità per i lavoratori. Diversamente, quando viene utilizzata per tenere sotto ricatto i lavoratori pur essendoci delle esigenze non temporanee ma strutturali e ordinarie, allora – osserva – li è molto probabile che la flessibilità vada a cadere in precarietà per il fatto se che ci sono esigenze stabili occorrono contratti stabili. Se ci sono esigenze temporanee i contratti temporanei possono essere una opportunità arricchendoli di tutele, facendo in modo che quella occasione lavorativa, anche se temporanea, possa essere una opportunità attraverso formazione, welfare e ulteriori tutele per il lavoratore, può essere un pezzetto dentro un percorso evolutivo e migliorativo nel mercato del lavoro”.
Per quanto riguarda la partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali, il leader della Felsa Cisl sottolinea come possa essere un fattore positivo “anche per i lavoratori temporanei soprattutto a quelle che sono le scelte organizzative aziendali, ad esempio per i lavoratori delle piattaforme condividere l’organizzazione del lavoro, ma anche per i lavoratori temporanei interagire soprattutto da un punto di vista della formazione e partecipare alle scelte aziendali soprattutto su scelte legate alla formazioni perchè, essendo il maggior investimento per la continuità occupazionale, può essere anche un grande investimento per dare continuità lavorativa a queste persone”, conclude Zanda.
(ITALPRESS).
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