“E’ una situazione che interessa tutte le aziende del settore a livello globale e chiaramente impatta anche noi. La fortuna che abbiamo rispetto alle altre aziende è data proprio dalla diversificazione che abbiamo messo in campo a livello di tipologia di prodotti, ovvero smartphone che non si concentrano solo sul rapporto qualità-prezzo come agli inizi, con prodotti di fascia bassa, ma siamo andati ad abbracciare tutte le categorie di prezzo, e poi tanti altri prodotti che fanno parte di quello che noi chiamiamo ecosistema smart”, aggiunge.
Per entrare nel Metaverso che smartphone serviranno? “Forse non servirà più un rettangolo di vetro – risponde Lunardelli -. Con questa nuova tecnologia comunicheremo in modo diverso, e noi produttori possiamo imparare per poi immaginare quello che sarà il device del futuro. Ci siamo anche forse un pò annoiati di questo rettangolo, che è molto funzionale ed ha influenzato la produzione mediatica perchè si possono creare video in verticale, ma probabilmente non sarà più così in futuro, e quello che può darci la svolta sarà immaginare un modo nuovo di vestire la comunicazione”.
Sul fronte della sostenibilità Lunardelli spiega che Xiaomi ha messo in campo diverse iniziative. “L’anno scorso – ricorda – abbiamo riciclato un quantitativo importante di componenti elettronici e rimesso in commercio determinate componentistiche. I chip per esempio sono componenti che si possono recuperare e rimettere in commercio creando un circolo virtuoso per non sprecare”.
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