Senza dimenticare il tema sicurezza, vista la vasta eco che ha avuto il caso di violenza sessuale avvenuto in uno studentato gestito dall’ente per il diritto allo studio, Edisu. Si tratta di una piccola comunità: circa 800/900, su un totale di circa 13.000 immatricolati, pari solo al 7% del totale. Nonostante i numeri ridotti, si tratta comunque della metà di coloro che avevano compilato i documenti per iscriversi al nuovo anno accademico. “Vanno in Francia o in Spagna” abdica Geuna, spiegando che su 80 mila iscritti totali all’Università di Torino solo 5 mila sono stranieri. Per rimediare, l’Università di Torino ha stilato un bilancio partecipativo, con una serie di proposte per rendere più agevole la vita degli studenti fuorisede o stranieri a Torino. Sarà finanziato con 950mila euro, minima parte dell’utile complessivo di 28,8 milioni di euro.
Servirebbero invece investimenti ben superiori. Anche perchè la richiesta delle aziende di personale qualificato in Piemonte è in costante crescita da dopo il lockdown. Le Academy volute dalla Regione, la rete composta dalle nove fondazioni Its, ma anche sistemi di incrocio online tra domanda e offerta come il portale Wooooow Piemonte creato dai Giovani di Confindustria Piemonte, rappresentano plasticamente come le Università forniscano risposte distanti dalle reali necessità delle imprese, e quindi dalle opportunità di lavoro. E ora che il Governo ipotizza di portare a 36 mesi i contratti a tempo determinato, insieme al potenziamento dei contratti di espansione, riducendo notevolmente la burocrazia, nasceranno nuove concrete opportunità di occupazione alternative alle università.
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(ITALPRESS).