“La parola chiave per comprendere questo nuovo metodo – ha spiegato all’Italpress Nicola D’Ascenzo, professore nel Dipartimento di Ingegneria Biomedica della HUST e Responsabile del Dipartimento di Fisica Medica ed Ingegneria del Neuromed – è radiomica, un’indagine avanzata dell’immagine PET che permette di analizzare non soltanto la quantità di tracciante, e quindi l’intensità di una data patologia, ma soprattutto come questa patologia interferisce col corretto funzionamento del cervello”. “Questa nuova capacità di analisi delle immagini PET – prosegue Nicola D’Ascenzo – ci consente di individuare le caratteristiche tipiche dell’Alzheimer in persone relativamente giovani. Questo potrà fornire ai neurologi uno strumento in più, un vero e proprio marcatore della malattia, che li aiuterà nel diagnosticare più rapidamente la malattia in persone di età inferiore ai 65 anni, aiutando a distinguerla da altre patologie che possono avere gli stessi sintomi iniziali. E vorrei sottolineare che proprio in questi pazienti la diagnosi precoce è estremamente essenziale per pianificare gli interventi terapeutici”.
La ricerca nasce nell’ambito di un progetto internazionale tra Italia e Cina, finanziato dai ministeri degli Affari Esteri dei due Paesi (MAECI Great Relevance 2019 contributions Italy-China), che punta allo sviluppo di nuovi strumenti tecnologici, software e statistici capaci rivoluzionare l’analisi delle immagini PET.
(ITALPRESS).