In base a previsioni (pre-Covid) di volumi di traffico in crescita, SEA aveva realizzato un prefabbricato, in acciaio e cemento armato, che diventasse “l’Area Imbarchi” durante le varie fasi di ristrutturazione e che potesse durare nel tempo per essere poi riutilizzato o rivenduto ad altri aeroporti. Un edificio dotato di tutti i servizi e impianti (igienici, elettrici, centrale termica per riscaldamento e raffreddamento), che si potesse smontare e trasferire in altri luoghi. Con la pandemia e la fine della ristrutturazione del nuovo aeroporto di Milano il prefabbricato è rimasto inutilizzato e quasi un “ingombro.
“Con grande incoscienza ma affidandoci alla Provvidenza divina – racconta Silvio Pasero, presidente di Banco Building – abbiamo detto di “sì” alla donazione di SEA. Noi di Banco Building abbiamo fatto tante cose in questi anni ma ritirare un immobile e trasferirlo in altro loco non lo avevamo ancora mai fatto. Si sa c’è sempre una prima volta. Siamo – spiega Pasero – una sorta di agenzia gratuita di collocamento delle eccedenze. Raccoglie da un lato le offerte dalle aziende italiane (mai da privati) e dall’altro lato le richieste degli Enti italiani (con progetti d’intervento in Italia e nel mondo) e mai di privati. L’intervento è totalmente gratuito e avviene grazie a volontari. Quando un’azienda segnala una disponibilità, Banco Building consulta la sua banca dati, individua la richiesta più affine e mette in contatto l’azienda con l’opera di carità. Questa dovrà, a suo onere e cura, ritirare i beni offerti presso il magazzino del donatore. Questo per gli enti è l’unico impegno/costo (che avrebbero comunque): andare a ritirare i beni donati. Il Banco fa sì che tutto proceda nel migliore dei modi”.
(ITALPRESS).