Secondo Urso “occorre evitare una guerra commerciale, che sarebbe devastante per ciascuno di noi. Non si può dividere l’Occidente mentre dobbiamo affrontare la guerra della Russia in Ucraina e la sfida competitiva della Cina; anzi, è necessario condividere scelte comuni”.
“L’Europa – ha aggiunto Urso – deve ridefinire la politica industriale del continente, garantendo la propria autonomia strategica anche per quanto riguarda la twin transition, digitale e verde, e quindi la propria competitività globale, con una visione realista e pragmatica che coniughi le esigenze sociali e produttive con la sostenibilità ambientale. Al contempo, è fondamentale avviare un nuovo dialogo transatlantico, disinnescando fin da subito le contese commerciali. Le notizie sulla cosiddetta ‘treguà che giungono da Messico, Canada e Panama ci indicano che ciò è possibile”.
“Occorre muoversi in fretta, non limitarsi a reagire ma ad agire, con una visione strategica e non con misure tampone, con la politica e non con la burocrazia. Serve da subito un’azione tempestiva, con la velocità d’intervento che mostrano gli altri attori”, ha aggiunto il ministro nel suo intervento in sessione plenaria, ribadendo “l’importanza della Bussola sulla competitività, che rappresenta un buon inizio, specialmente per settori strategici quali l’automotive e le industrie energivore, la siderurgia e la chimica. A questo proposito serve concretezza nel Clean Industrial Deal e una forte spinta verso la semplificazione degli oneri per le imprese, specie le PMI”.
Urso ha infine posto l’accento sul tema delle risorse finanziarie comuni: “un elefante nella stanza”, lo ha definito, “senza le quali si rischia di non mettere a terra la Bussola per la competitività, le indicazioni che scaturiranno dal Clean Industrial Deal e dal Piano Automotive”.
– Foto ufficio stampa MIMIT –
(ITALPRESS).