La Carta dei Valori è stata sottoscritta dai partiti che fanno parte dei gruppi “Identità e democrazia” (Id) e “Conservatori” (Ecr), più Fidesz che ha lasciato il Ppe e fa parte dei non iscritti. Per ID hanno firmato il documento Lega (Italia), RN (Francia), FPOE (Austria), Vlaams Belang (Belgio), DPP (Danimarca), Ekre (Estonia), PS (Finlandia). Per ECR PiS (Polonia), VoX (Spagna), Fratelli d’Italia (Italia), JA21 (Paesi Bassi), EL (Grecia), PNT-CD (Romania), LLRA-KSS (Lituania), VMRO (Bulgaria). Inoltre è stato firmato da Fidesz (Ungheria), non iscritto a nessun gruppo europeo.
“Attraverso una costante reinterpretazione dei trattati da parte delle istituzioni dell’Unione europea negli ultimi decenni, queste delimitazioni si sono spostate significativamente a svantaggio degli stati. Tutto ciò è incoerente con i valori fondamentali dell’Unione e sta portando a un calo della fiducia delle nazioni europee e dei loro cittadini nei confronti di queste istituzioni – si legge nell’appello -. Per fermare e invertire questa tendenza, è necessario creare, oltre al principio di attribuzione esistente, un insieme di competenze inviolabili degli Stati membri dell’Unione europea, e un meccanismo appropriato per la loro protezione, con la partecipazione delle corti costituzionali nazionali o di organismi equivalenti. Tutti i tentativi di trasformare le istituzioni europee in organismi che prevalgono sulle istituzioni costituzionali nazionali creano confusione, minano il senso dei trattati, mettono in discussione il ruolo fondamentale delle costituzioni degli Stati membri, e le controversie sulle competenze che ne derivano sono di fatto risolte con la violenta imposizione della volontà di entità politicamente più forti su quelle più deboli”.
“La Lega ha firmato una Carta dei Valori per immaginare un futuro dell’Europa basato su libertà e identità anzichè su burocrazia e omologazione. Il documento, sottoscritto da partiti che fanno parte di tre gruppi politici diversi nel Parlamento Ue, è un altro passo per costruire un’alleanza solida, allargata e alternativa alla sinistra illiberale, delle tasse e dell’immigrazione selvaggia”, afferma il leader della Lega Matteo Salvini.
Giorgia Meloni, leader di Fdi, critica il “pensiero unico centralista che punta a minare definitivamente i principi di sussidiarietà e di pluralismo solennemente sanciti dai Trattati, a sostituire il principio del consenso e della leale cooperazione tra gli Stati membri con la dittatura della maggioranza che si impone sulle specificità nazionali, a imporre un’agenda globalista e politicamente corretta che attacca tutto ciò che ci caratterizza e ci definisce come esseri umani e come popoli: identità, famiglia, confini, libertà educativa, merito, responsabilità”.
(ITALPRESS).