Bruxelles chiede anche di “adottare regole esaurienti sul conflitto di interessi e regole sulle lobby per stabilire un
registro operativo del lobbismo”, “introdurre un registro elettronico unico per il finanziamento dei partiti”, “introdurre tutele legislative e di altro tipo per riformare il regime sulla diffamazione, la tutela del segreto professionale e delle fonti giornalistiche”, “aumentare gli sforzi per istituire un’istituzione nazionale per i diritti umani”.
La relazione comprende una panoramica delle tendenze in tutta l’UE e 27 capitoli dedicati ai singoli paesi, nei quali sono analizzati gli sviluppi in ciascuno Stato membro da luglio 2021. Lo scopo delle raccomandazioni è incoraggiare gli Stati membri a portare avanti le riforme già avviate o previste e aiutarli a individuare gli ambiti in cui sono necessari miglioramenti.
Come nelle edizioni precedenti, la relazione analizza gli sviluppi in quattro settori chiave per lo Stato di diritto: i sistemi giudiziari, il quadro anticorruzione, il pluralismo e la libertà dei media e altre questioni istituzionali relative al bilanciamento dei poteri. Emerge che in molti Stati membri sono proseguite le riforme per far fronte alle sfide individuate nelle due edizioni precedenti.
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(ITALPRESS).