“Non è un caso – lo dicono tutte le statistiche – che la crescita economica di un Paese, il suo tasso di occupazione, sono strettamente correlati al grado di scolarizzazione della sua popolazione” sottolinea. “Una società in continuo divenire per il progresso tecnologico e scientifico esige, ed esigerà sempre di più, livelli di cultura e di istruzione altamente qualificati, pena un declino inesorabile e una progressiva marginalizzazione nel contesto internazionale, sempre più competitivo”, prosegue.
Per Matarella “investire nella scuola significa costruire un domani più solido, per tutti. E quando parlo di investimenti non mi riferisco soltanto alle risorse finanziarie, che pure sono assolutamente necessarie. Servono idee, proposte, riflessioni, innovazioni. Bisogna uscire, anche mentalmente, dalle categorie dell’ovvio e dello scontato. Dalla gestione senza respiro o burocratica – aggiunge – abbiamo bisogno di recuperare entusiasmo, fantasia, coraggio, creatività e capacità di iniziativa”.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Quirinale-