Segue il Partito comunista con il 18,94% dei voti, mentre più staccati figurano il Partito liberaldemocratico con il 7,51% e Russia Giusta con il 7,47%. Riesce a superare di poco la soglia di sbarramento con il 5,33% il partito Novye Ljudi (Gente Nuova). Per la prima volta in più di 10 anni, sono così 5 i partiti che entrano alla Duma di Stato. Ella Pamfilova, presidente della Commissione elettorale centrale, ha dichiarato valide le elezioni, ma non sono mancate polemiche per lo scrutinio dei voti elettronici, sui quali si concentrano i sospetti di brogli. “Dai dati dei seggi elettorali offline, si può vedere che a Mosca hanno vinto i candidati del ‘voto intelligentè”, scrive il dissidente Alexei Navalny su Twitter. “Poi il robot ci ha pensato, ha acceso una sigaretta e ha deciso di rallentare la pubblicazione fino a quando le piccole mani intelligenti di Russia Unita hanno falsificato i risultati e li hanno ribaltati del tutto”, ha aggiunto. Da parte sua Vladimir Putin ha ringraziato i russi “per la fiducia”. Secondo il presidente russo, il tasso di partecipazione (oltre il 51%, in aumento in rapporto alle precedenti elezioni) dimostra che i russi agiscono in modo responsabile “rispetto alla formazione della Duma, dal cui lavoro dipende la stabilità del Paese”.
Intanto il Partito comunista russo ha fatto sapere che non riconoscerà come valido il risultato del voto elettronico. Il leader del partito, Gennady Ziuganov, ha chiesto ai suoi sostenitori di “difendere i risultati delle elezioni”.
(ITALPRESS).