Spazio poi alla politica nazionale: nell’approvazione del decreto sull’autonomia differenziata in Consiglio dei Ministri, Forza Italia ha svolto un ruolo determinante, sottolinea Ronzulli. “Il governo di centrodestra ha lavorato bene, c’è stato un percorso di condivisione per arrivare al decreto” per cercare di “mettere insieme le esigenze del Nord con i bisogni del Sud e in questo Forza Italia è stata determinante”, soprattutto nel dare “una grande centralità al Parlamento: sicuramente si potrà migliorare ed emendare il testo, ma quello che abbiamo fatto è proprio evitare di creare squilibri” e “mantenere servizi e diritti uguali per tutti”. Forza Italia “è da sempre una forza moderata che ha fatto del dialogo, del confronto e dell’ascolto la sua forza: sarà sempre il baricentro e il collante di questa coalizione. Non siamo un partito unico, ma siamo una coalizione. Dobbiamo continuare a lavorare per mantenere l’identità di ogni singolo partito, perchè altrimenti saremmo un amalgama. Invece è giusto continuare ad avere ognuno i propri valori, sapendo sempre che poi si fa una sintesi. Questo è il valore della coalizione: dialogare pur avendo sensibilità diverse, arrivando sempre comunque a una voce sola”.
Poi sul caso Cospito: “Deve restare al 41 bis, non si può utilizzare uno sciopero della fame per far cambiare idea alla magistratura” e “anche il 41 bis in generale deve restare: lo scontro maggioranza opposizione fa male al nostro Paese”.
“Vorrei sentire a chiare lettere anche dal Pd che il 41 bis non si tocca”, dice ancora Ronzulli. Poi, riferendosi alla visita della delegazione Dem, aggiunge: “Non sarei mai andata a trovare Cospito: io mi occupo di tutelare lo Stato, non di andare a far visita a un detenuto che non vuole pagare” la sua pena. “Sono andata al carcere di Pavia per verificare la struttura fatiscente, le condizioni igienico-sanitarie in cui sono costretti a vivere i detenuti – perchè anche il rispetto della persona è importante – e soprattutto a vedere il personale della polizia penitenziaria, costretto a lavorare in condizioni igienico-sanitarie, strutturali e psicologiche assurde”, prosegue Ronzulli.
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