“Uno Stato – prosegue – sta nel mercato come un’impresa: i risparmiatori investono su un’azienda indebitata purchè questa dimostri di essere resiliente, di avere una prospettiva e per questa via di essere in grado di restituire il suo debito. La crescita è cruciale, per tutti”.
Nel Recovery Plan, “come ha detto il presidente Draghi, accanto ai soldi ci devono essere le riforme strutturali, fondamentali per attrarre gli investimenti nazionali e internazionali – sottolinea il ministro -. Le due cose – risorse finanziarie e riforme – non possono essere scisse, sono due gambe che devono muoversi insieme. All’interno del Pnrr ci sono schede molto precise che indicano tutti i passaggi, voluti e controllati dalla Commissione europea. Sono fondamentali. In questi due mesi non abbiamo semplicemente scritto il Piano, abbiamo anche individuato i rischi legati all’attuazione del Piano stesso. Faccio un esempio che riguarda la responsabilità del mio dicastero: il soggetto attuatore degli investimenti nelle ferrovie sono ovviamente le Ferrovie dello Stato, soggetto solido con competenze adeguate. In questo caso non ci sono rischi. Altri progetti riguardano i piccoli Comuni, alcuni bravi altri meno. Ma qui il problema non sono le procedure, bensì la qualità delle risorse umane”.
(ITALPRESS).