Quanto alla candidatura di Berlusconi, “proprio ora che si è rivelata illusoria, resta quel che ho sempre detto sin dall’inizio: non c’erano i presupposti per una forzatura, e serve uno schema diverso. Prima dentro il centrodestra si supera questa contraddizione, meglio è”.
Per Letta “in questo Parlamento, nessuno ha diritto di prelazione. Direi che la messinscena può finire”.
Il leader dem torna sulla sua proposta: “Lo si chiami “patto” o in un altro modo, quel che conta è che ora è chiaro a tutti ciò che noi diciamo da tempo. E cioè che non è con la strategia della spallata che si eleggerà il Presidente. Questo diritto se lo è autoattribuito la destra con una logica di assalto al Colle che è già naufragato. Ora inizia la partita vera. E mi auguro che prevalga un senso di responsabilità. E’ arrivato il momento di parlarsi e di trovare un nome condiviso. Serve un accordo su una personalità in linea con quel che ha rappresentato Mattarella, un anno di vita forte e produttiva del governo e riforme per la buona politica, di cui il paese ha bisogno e che sono alla nostra portata”.
(ITALPRESS).