La sostenibilità ambientale e la realizzazione e installazione di cavi per interconnettere territori e strutture vanno dunque di pari passo: “La rete è imprescindibile, perchè in sintesi consente di produrre energia dove è più economicamente vantaggioso e più sostenibile per l’ambiente – ha ricordato – Questi processi di transizione energetica ed elettrificazione sono globali, sono partiti da poco anche gli Usa sotto l’amministrazione Biden con l’obiettivo di installare impianti per energia eolica offshore, l’unica fonte di generazione di energie rinnovabili che ha equiparato i costi del fossile. Questo è il futuro, in particolare la costruzione di parchi eolici lontani dalla costa, in modo tale che non abbiano un impatto ambientale neanche dal punto di vista paesaggistico”. L’azienda, con sede a Milano, opera in tutto il mondo ed è titolare della flotta di navi posacavi più grande a livello internazionale: “La sfida è di portare energia rinnovabile sulla terra ferma e poi nelle case di ognuno, con navi che servono per posare questi cavi. Stiamo completando il cablaggio del primo grande parco eolico su larga scala degli Stati Uniti tra Rhode Island e Massachussets, fornirà energia pulita nel New England”, ha spiegato Caruso.
“La domanda di mercato è talmente forte che a meno di un anno dal varo della nave posacavi più grande al mondo costruita per noi da Fincantieri, abbiamo dovuto affidare loro un nuovo appalto per la costruzione di una nuova nave. Il progetto – ha sottolineato Caruso – più avveniristico in questo momento al mondo è produrre energia solare nel deserto australiano con un cavo lungo 4.000 km e collegarlo fino a Singapore, levereggiando sullo spread tra i bassi costi del generare energia nel deserto australiano e i costi alti a Singapore. Con questo si finanziano le infrastrutture”.
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