Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un video diffuso nella notte, invece, ha riferito che “la missione di evacuazione continua” ed “è supervisionata dai nostri militari e dai servizi segreti”, ha spiegato. “Sono coinvolti – ha aggiunto – i mediatori internazionali più influenti”.
Secondo l’intelligence britannica, “nonostante le forze russe abbiano accerchiato Mariupol per oltre dieci settimane, la ferma resistenza ucraina ha ritardato la capacità della Russia di ottenere il pieno controllo della città”. “Nel tentativo di prevalere sulla resistenza ucraina – prosegue l’intelligence nell’aggiornamento diffuso dalla Difesa del Regno Unito -, la Russia ha fatto un uso significativo di personale ausiliario. Ciò include un dispiegamento di forze cecene, probabilmente composte da diverse migliaia di combattenti concentrati principalmente nei settori di Mariupol e Lugansk”. Per Londra, quindi, il dispiegamento di personale così eterogeneo “dimostra i significativi problemi di risorse” di Mosca in Ucraina e “probabilmente contribuisce a un comando disunito che continua a ostacolare le operazioni della Russia”.
Intanto viene aggiornato il bilancio delle vittime tra i civili ed è drammatico: secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, dall’inizio della guerra (il 24 febbraio scorso) al 16 maggio si registrano almeno 3.752 persone uccise e 4.062 ferite. Anche sul fronte diplomatico, in particolare sul piano delle trattative, non arrivano buone notizie: come confermato sia da Mosca che da Kiev, i negoziati tra Russia e Ucraina sono sospesi. Al momento non si tenta, quindi, di giungere a un accordo di pace tra le parti.
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(ITALPRESS).