Alessio Dionisi ha schierato sin dal primo minuto un ritrovato Berardi, con Bajrami e Laurentiè a supporto di Pinamonti. Massimiliano Allegri si è invece affidato al 3-5-2 con Chiesa e Vlahovic in attacco e Rabiot in cabina di regia: il francese ha lanciato due segnali nel giro di pochi minuti, prima con un colpo di testa terminato a lato, poi con una conclusione dal limite a fil di palo. La svolta è arrivata al 12′ quando Laurientè, dal vertice sinistro dell’area di rigore, ha fatto partire un tiro secco e improvviso che ha sorpreso Szczesny: intervento goffo da parte del polacco e gara immediatamente in salita per i bianconeri. Il pareggio su autogol di Vina, arrivato per anticipare McKennie su un cross tagliato di Chiesa, è sembrato quasi casuale e non ha di certo spento l’entusiasmo in casa neroverde: al 41′ ci ha pensato Berardi, con una conclusione di prima intenzione su assist di Henrique, a riportare in vantaggio i suoi. La Juventus non è riuscita a ribaltare l’inerzia nemmeno nella ripresa col doppio cambio – Fagioli e Iling-Junior al posto di Miretti e Kostic -, a sfiorare la rete è stato il Sassuolo con Laurentiè: l’esterno francese non è riuscito a sfruttare l’assist chirurgico da parte di uno scatenato Berardi. La scossa è arrivata al 33′ quando Chiesa, imbeccato da Fagioli, ha segnato il gol del pareggio grazie anche alla deviazione di Erlic. Sono bastati quattro giri di lancette al Sassuolo per ritornare però di nuovo avanti, al 37′ Laurientè ha sganciato un tiro dal limite controllato male da Szczesny, sulla respinta Pinamonti è riuscito a superare l’estremo difensore bianconero per la terza volta. Il forcing finale degli ospiti è stato vanificato da un autogol clamoroso di Gatti: su un rinvio dal fondo dello stesso Szczesny (fuori dalla porta) il centrale ha provato un improbabile retropassaggio terminato direttamente in porta.
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(ITALPRESS).