Il giovane, perito elettrotecnico, asseriva nelle proprie comunicazioni telefoniche e telematiche di essere in procinto di preparare un ordigno artigianale (del tipo TATP), in merito al quale chiedeva istruzioni su come costruire un detonatore a distanza, di cui acquisiva componenti elettroniche nonchè esprimeva una costante opera di indottrinamento nei confronti dei familiari conviventi tra cui un fratello minore di soli 10 anni e discuteva con un altro fratello maggiorenne, destinatario di perquisizione, dell’acquisto di un’arma da fuoco. Le perquisizioni disposte dalla Procura Distrettuale di Trento hanno consentito ai Carabinieri del ROS di sequestrare una maschera antigas, oltre 200 unità di polvere pirica, nonchè componenti elettroniche idonee al rilevamento di microspie e alla fabbricazione di telecomandi a distanza ed attrezzi per microsaldature oltre che materiale informatico e documentale di riscontro. L’odierna indagine si collega ad una precedente, svolta dalla Procura per i minorenni di Bolzano, in coordinamento con la Procura Distrettuale di Trento, nei confronti della stessa persona sottoposta ad indagini all’epoca minorenne, all’esito della quale, in ragione della sua età fu avviato, su indicazione della magistratura, ad un programma educativo e riabilitativo nel contesto di un progetto inter-istituzionale di de-radicalizzazione e contro narrativa, finalizzato adepotenziare i fattori di rischio nei soggetti deboli, quale innovativa frontiera di contrasto alla minaccia terroristica. Il percorso interrotto a causa della sopraggiunta pandemia di Covid-19 non ha – all’epoca – raggiunto i risultati auspicati.
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(ITALPRESS).