L’IRCCS Policlinico San Donato vanta il primato in Italia per l’Impianto Transcatetere di Valvola Aortica (TAVI). “Avere la possibilità – ha detto ancora Bedogni a Italpress – di trattare i pazienti con una tecnica mininvasiva, in anestesia locale, inserendo una protesi, che viene compressa all’interno di un catetere, introdotto nell’arteria femorale e fatto avanzare fino a raggiungere la valvola stenotica, rappresenta un indubbio vantaggio per i pazienti anziani o a più alto rischio, sia in termini di recupero, sia evitando la circolazione extracorporea”. Il Policlinico San Donato è, poi, l’unico centro in Italia a disporre di una piattaforma di assistenza robotica di ultimissima generazione, ‘Robocath’, in grado di assicurare standard qualitativi elevatissimi nel campo dell’angioplastica e dell’interventistica periferica o carotidea, con il vantaggio non secondario di una totale protezione dai raggi x e di una minore esposizione radiologica dell’operatore. “Il robot – ha spiegato ancora il dottor Bedogni – è già stato ampiamente utilizzato in chirurgia. Questi sono i primi esperimenti, per quanto riguarda la cardiologia interventistica. Riusciamo a essere estremamente precisi nella navigazione all’interno del sistema vascolare, muovendo dei semplici joystick, e con l’ulteriore vantaggio di standardizzare la procedura per tutti gli operatori”.
Guardando al futuro del trattamento dell’insufficienza mitralica, all’IRCCS Policlinico San Donato è stata eseguita, su base compassionevole, su un uomo di 81 anni, la prima sostituzione transcatetere della valvola mitrale (TMVR), in Italia, con il dispositivo CardioValve RM XL: “Il presente della valvola mitrale è la sua riparazione. La procedura utilizza una «clip» che è una sorta di graffetta che viene agganciata sui lembi della valvola mitrale e consente di ridurre l’insufficienza valvolare che costituisce un’evenienza molto comune nei pazienti anziani ed in scompenso. Stiamo, però, già sperimentando diversi altri dispositivi per cui, in futuro, si potrà probabilmente affiancare questo trattamento con la sostituzione della valvola stessa, che potrebbe diventare una nuova alternativa per il trattamento dei pazienti con insufficienza mitralica severa a rischio operatorio elevato o proibitivo”, ha concluso il dottor Francesco Bedogni.
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(ITALPRESS).