“Dopo la fase uno, più procedurale, la fase due è più concentrata sull’avvio degli investimenti, il che richiede anche un monitoraggio diverso, più rivolto alle stazioni appaltanti – prosegue -. Ad esempio, per il mio ministero, entro lo scorso dicembre abbiamo distribuito il 98% dei 61,4 miliardi di nostra competenza alle stazioni appaltanti. Ora spetta ai soggetti attuatori, bandire una serie di appalti, cioè a Rete ferroviaria italiana per i progetti ferroviari, ai comuni per quelli di riqualificazione urbana, alle autorità portuali per la modernizzazione dei porti, alle Regioni per l’acquisto di autobus e treni per i pendolari”.
Secondo Giovannini “ci sono dei ritardi legati ad autorizzazioni Via, le valutazioni di impatto ambientale, ma sono recuperabili. Da ottobre, infatti, la commissione ordinaria per queste autorizzazioni non segue più il criterio cronologico di presentazione delle richieste ma quello della priorità delle opere. Inoltre, è stata creata una commissione nazionale Via ad hoc per le opere del Pnrr, anche questa presso il ministero della Transizione ecologica, potenziando organici e strutture rispetto alla commissione ordinaria. Questo nuovo organismo è però partito solo qualche settimana fa, con un certo ritardo, ma non tale da mettere a rischio gli impegni del 2022”.
Dal check fatto in Cdm sul Pnrr è emerso che “complessivamente, siamo in linea con gli obiettivi – spiega Giovannini -, ma che si farà una ricognizione per valutare nuovi interventi normativi volti a semplificare e velocizzare ulteriormente le procedure”.
(ITALPRESS).