“A questo punto, è in discussione anche una previsione di crescita del PIL attorno al 4% per l’anno in corso. Si ampliano i divari tra settori – spiega l’associazione di categoria -: gran parte dei servizi di mercato si trovano ormai da un anno nell’impossibilità di operare mentre almeno alcuni settori dell’industria stanno recuperando le perdite registrate nei peggiori momenti dello scorso anno”.
“Inciampi nell’implementazione del piano vaccinale e un eventuale allontanarsi dell’inizio della fase di ripresa potrebbero, tuttavia, depotenziare questa molla, in ragione di un peggioramento delle attese di famiglie e imprese sulle prospettive e sull’intensità della futura ripresa – prosegue Confcommercio -. Quest’ultima dovrebbe registrare, in seguito alle nuove limitazioni, un brusco stop nel mese di marzo per il quale si stima una riduzione del PIL del 4,7% in termini congiunturali”. Su base annua, il confronto con il mese iniziale della crisi porta, comunque, a una crescita del 7,3%. Nel complesso del primo trimestre la variazione dovrebbe attestarsi al -1,5% rispetto all’ultimo quarto del 2020 e al -2,6% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno.
(ITALPRESS).