“Siamo arrivati alle elezioni senza un progetto forte per l’Italia e senza un’alleanza all’altezza della sfida, nonostante tutti gli sforzi fatti da Letta. Lo certifica il voto dei cittadini” aggiunge Bonaccini che alla domanda su cosa intende per rigenerazione del Pd, risponde: “Che bisogna ricostruire dalle fondamenta. Sì, va avviata una rigenerazione profonda. Quando facemmo il Pd con Veltroni, 15 anni fa, avevamo l’obiettivo di raccogliere un largo consenso per cambiare la società e renderla più giusta, più moderna e sostenibile, che facesse spazio ai giovani e non discriminasse le donne. E invece abbiamo quasi sempre perso pur governando. Non è una sconfitta contingente. Io non rinnego nulla ma adesso bisogna tirare una riga”. Faremo una opposizione “Seria e rigorosa” dice parlando dell’impegno del partito in parlamento” “Io pongo tre questioni di fondo su cui dovremo misurarli: il nostro ruolo in Europa, perchè c’è una pandemia energetica da sconfiggere e un Pnrr da realizzare, e parliamo di lavoro da tutelare e nuova occupazione da creare, imprese che non possono chiudere e un Paese che può cambiare e innovare; il ruolo della sanità e della scuola pubbliche, due pilastri fondamentali della coesione sociale; i diritti delle persone, perchè l’Italia non può diventare l’Ungheria”.
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