La Serbia “sarà anche ospite dell’Expo 2027, stiamo preparando un grande evento e colgo l’occasione per invitare tutte le aziende italiane a venire per presentare l’eccellenza italiana”. Per la Serbia “è molto importante aver fondato un partenariato strategico forte”, con un legame anche “col governo guidato dalla presidente Meloni e anche grazie all’attività del vicepresidente Tajani: la sua presenza si avverte molto nei Balcani occidentali e in Serbia, scelta come pilastro per la nuova politica balcanica”. I nostri “buoni rapporti sono confermati dalla prossima visita a Roma del nostro ministro degli Affari Esteri, Marko Djuric, e dalla telefonata della presidente Meloni con il presidente Aleksandar Vucic”, durante la quale hanno deciso di fare un vertice intergovernativo entro la fine del 2024. “Siamo privilegiati e onorati di avere il primo ministro italiano due volte in un anno a Belgrado”.
Sul Kosovo si registra una differenza di vedute tra Belgrado e Roma. “Per la Serbia il Kosovo è parte della Serbia – spiega Palalic -. L’Italia ha riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, ma vuole che tutti i problemi si risolvano pacificamente. La mediazione e la presenza dei militari italiani in Kosovo si sente, il popolo serbo si sente più sicuro quando vede l’esercito italiano. La presenza italiana è positiva”.
Riguardo alla Santa Sede, “ho avuto l’occasione di parlare con il cardinale Parolin. Possiamo evidenziare che con il pontificato di Papa Francesco c’è un nuovo spirito nei nostri rapporti e lo dimostrano i risultati visibili, c’è un’atmosfera più favorevole rispetto ad altri periodi che sono stati molto complicati”. L’obiettivo “è fare in modo che la regione balcanica rimanga stabile”.
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