La pandemia ha fortemente rallentato la creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato: per questa tipologia di contratto le attivazioni nette cumulate sui dodici mesi, sono però rimaste positive e pari a 259.000. Su tale tendenza hanno inciso il blocco dei licenziamenti e la dinamica delle trasformazioni registrate alla fine dello scorso anno, sostenute dagli incentivi introdotti dal Dl Agosto. La creazione netta di posti di lavoro temporaneo è rimasta significativamente al di sotto di quella registrata nel periodo antecedente la pandemia; alla fine di febbraio la variazione cumulata sui dodici mesi è stata pari a -230.000. Il numero di posizioni di lavoro nell’industria risultava a fine febbraio superiore di circa 70.000 unità rispetto a un anno prima: la crescita è quasi esclusivalmente imputabile al settore delle costruzioni, a fronte di un sostanziale ristagno nella manifattura (-6.000 posti) e negli altri comparti industriali. Significativamente più ampio il calo registrato nei servizi privati, pari a oltre 110.000 posti di lavoro in meno rispetto a un anno prima (-140.000 nel solo settore turistico). A fine febbraio le posizioni lavorative occupate da donne erano circa 76.000 in meno rispetto a un anno prima.
(ITALPRESS).