Guzzo ha spiegato come la sua società si sia organizzata durante la pandemia. “Durante l’emergenza – ha affermato – era necessario portare online tutti i festival di cinema che non avevano possibilità di espressione. La nostra piattaforma è nata nel 2010 con una formula per cui i film si potevano vedere nello stesso momento anche online. L’abbiamo replicata per i festival. Questa formula – ha aggiunto – è piaciuta molto e nel 2020 abbiamo fatto circa cento festival e oltre cento nel 2021”. Con la pandemia, quindi, “da una parte abbiamo perso tanto, cioè tutta la parte delle sale cinematografiche e questo per noi è ancora un dolore forte. Dall’altra parte, però – ha continuato -, abbiamo dato una risposta al pubblico con un’offerta di cinema di qualità, grazie anche alla collaborazione con gli esercizi cinematografici e le distribuzioni”.
In quel contesto, “le sale cinematografiche hanno immediatamente risposto bene al problema, cercando di creare – ha spiegato Guzzo – un colloquio con il proprio pubblico. Insieme a loro abbiamo deciso di realizzare due piattaforme, così le sale cinematografiche hanno potuto continuare a portare online la propria programmazione. E’ stata un’eccellente rivoluzione”, ha sottolineato.
Oggi c’è anche la competizione di Netflix. “E’ un’altra partita e un altro campionato”, ha evidenziato. “Qui – ha proseguito l’ad di MyMovies- parliamo di cinema indipendente e inedito che arriva dai grandi e piccoli festival italiani. E’ quella programmazione che finora è stato possibile vedere solamente nelle città. Oggi invece è possibile vederla in tutta Italia e in alcuni casi in tutto il mondo”.
L’83% delle azioni della società appartiene al gruppo Gedi. “E’ un partner – ha spiegato Guzzo – che ci lascia molto liberi. Per Gedi siamo un’azienda che punta molto all’innovazione e per questo abbiamo grande libertà di manovra. Il suo ingresso – ha concluso – ha cambiato molto gli aspetti della società, facendoci crescere, e questo è stato molto importante”.
(ITALPRESS).