“Noi crediamo in questo secondo modello e stiamo lavorando per costruirlo. Non vogliamo, cioè, un’Europa che pretenda di imporci cosa dobbiamo mangiare, quale auto guidare, in che modo ristrutturare la nostra casa, quali abiti indossare e magari anche come scrivere e pensare – ha aggiunto -. Questa è un’Europa arrogante e invasiva, contraria alla libertà dei suoi cittadini.
Noi vogliamo un’Europa forte e autorevole, che faccia meno ma meglio. Far meglio vuol dire avere un’Europa che si occupi dei grandi temi, a partire dalla politica estera e di sicurezza comune, che sia protagonista nel mondo e negli scenari di crisi, ma che lasci tutto il resto alla libertà e alla sovranità delle Nazioni”.
“Chi ha a cuore il futuro dell’Europa ha un altro dovere a cui adempiere: risvegliare quest’Europa dal sonno in cui è piombata e che le ha fatto dimenticare da dove proviene e quali sono le sue radici. L’Europa è la terra nella quale fede, ragione e umanesimo hanno trovato una sintesi straordinaria, che ha fertilizzato il terreno sul quale sono sorte le grandi cattedrali, è nato lo Stato sociale, è cresciuta la separazione tra Stato e Chiesa, si è sviluppata una società che mette al centro la persona e che ha nella persona il suo fine ultimo – conclude Meloni -. Questa è l’Europa che amiamo. Questa è la vera Europa, che vogliamo consegnare, vitale e prospera, ai nostri figli e nipoti.
E’ una sfida che, per essere vinta, non può prescindere dalla riflessione intellettuale e dall’elaborazione culturale. Il Centro Studi Livatino si è assunto questa responsabilità e io non posso che ringraziarvi e chiedervi di proseguire in questo cammino. Con la costanza, la tenacia e il coraggio che, da sempre, contraddistinguono il vostro impegno”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).