A illustrare tutti i dettagli tecnici della moto ci ha pensato l’ad della casa motociclistica, Stefano Domenicali. Nel suo saluto durante la cerimonia, Bagnaia ha detto di aver “portato con orgoglio la bandiera italiana a Valencia, dopo il trionfo. Ma non è solo una mia vittoria, è la vittoria di un gruppo di lavoro”. Insieme a lui c’era una delegazione composta da manager e tecnici e rappresentanti della Federazione Motociclistica Italiana guidati dal presidente Giovanni Copioli:”Festeggiamo Bagnaia, che ha ottenuto un risultato straordinario, frutto del suo enorme talento, ma anche della professionalità, intelligenza, spirito di sacrificio, determinazione e tanto coraggio. La sua
storia è un modello per tutti i ragazzi che si approcciano al
nostro sport”. C’era anche il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, e al Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Mattarella, prima del suo intervento, ha ricordato al presidente del Coni che “al Quirinale ci sarà sempre spazio per celebrare i successi italiani, e se ci vediamo qui è per merito dei nostri campioni, non certo mio”. Il Presidente della Repubblica, rivolgendosi poi a Bagnaia, ha usato il suo soprannome “Pecco, è un piacere averti qui – il suo saluto – La tua impresa ha via via coinvolto tutto il nostro Paese. Un anno fa eravamo in queste stesse sale per celebrare la grande carriera di Valentino Rossi che lasciava la MotoGP, ebbene credo che a Valentino stesso faccia piacere sapere che il filone di vittorie italiane nelle moto continua e ha un futuro”. Il Capo dello Stato ha proseguito parlando del piemontese come di “un giovane sportivo che è esempio per i giovani italiani”. Facendo i complimenti a tutti, ha poi dedicato un pensiero conclusivo alla Ducati, definita “una squadra straordinaria, è importante avere dopo 50 anni un campione italiano su una moto italiana. Grazie per quello che rappresentate per l’immagine del nostro Paese”. Per il presidente del Coni Giovanni Malagò, “Bagnaia può aprire un ciclo come Valentino Rossi. Abbiamo fatto la storia dopo 50 anni con la vittoria del Mondiale di un pilota italiano su moto italiana, come fece Agostini – ha aggiunto Malagò – Ci sono tutte le premesse per proseguire e scrivere altre straordinarie pagine”.
-foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).