Per combattere il fenomeno mafioso occorre continuare a “formare coscienze, sollecitare a una condizione sociale che dia forza ai cittadini, io lo vedo nella mia città, nella mia regione, quanto è cresciuta la consapevolezza, soprattutto tra i giovani. L’ho visto giorni fa a Casal di Principe, mi ha colpito l’incontro con gli studenti. Nel volto dei giovani si vedeva il coinvolgimento, l’orgoglio di essere da una parte risultato e da una parte protagonisti di un’azione di riscatto che ha liberato quel territorio dalla condizione in cui si trovava, si deve avere fiducia nei giovani”.
Per don Luigi Ciotti “c’è bisogno di fatti di concretezza, il nostro è un impegno soprattutto sulla dimensione culturale, educativa e sociale, per noi il punto di riferimento resta la Costituzione italiana come etica del cittadino, la responsabilità per noi è la spina dorsale della democrazia, l’educazione e l’istruzione sono educatrici di vita, la violenza più difficile da combattere è la violenza culturale, l’omertà, è la più difficile di tutti da sconfiggere”.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).