“A voi è chiesto di amministrare la giustizia con professionalità e con riserbo, avendo sempre presente il principale dovere che deve assumere il magistrato: l’eticità dei suoi comportamenti, anche nelle diverse forme di comunicazione – ha aggiunto -. Il principio di imparzialità transita necessariamente anche attraverso il rifiuto del protagonismo e dell’individualismo giudiziario. L’imparzialità viene, infatti, rafforzata dalla riservatezza nei riguardi dei processi o delle materie di cui ci si occupa; diversamente si può correre il rischio di apparire di parte o pregiudizialmente orientati, forzando i dati della realtà”.
“Al contempo, è opportuna la trasparenza della decisione da assicurare attraverso un’adeguata comunicazione istituzionale, idonea a tutelare il prestigio della funzione, che viene ulteriormente garantita e rafforzata dal riserbo dei magistrati – ha sottolineato il capo dello Stato -. Centrale in questa prospettiva è il ruolo del Consiglio Superiore della Magistratura, che costituisce il presidio voluto dalla Costituzione a garanzia dell’indipendenza e dell’autonomia dell’Ordine giudiziario, non per favorire la condizione dei magistrati bensì per garantire che la giurisdizione non subisca alcun tipo di condizionamento e che venga esercitata con efficienza, in puntuale e rigorosa applicazione della legge”.
“Il Consiglio Superiore della Magistratura riveste un ruolo di garanzia imprescindibile nell’ambito dell’equilibrio democratico. Pertanto è necessario, e di grande urgenza, approvare nuove regole per il suo funzionamento, affinchè la sua attività possa pienamente mirare a valorizzare le indiscusse professionalità di cui la Magistratura è ampiamente fornita”, ha proseguito Mattarella.
(ITALPRESS).