“Nel momento in cui mi hanno comunicato l’esito della votazione ho parlato delle emergenze sanitarie, economiche e sociali, non possiamo permetterci ritardi e incertezze. La lotta contro il virus non è conclusa”, ha detto il presidente.
“Nuove difficoltà si presentano, famiglie e imprese dovranno far fronte agli aumenti del costo dell’energia. Preoccupa la scarsità e l’aumento del prezzo di alcuni beni di importanza fondamentale per i settori produttivi”, ha sottolineato Mattarella, per il quale “l’Italia è un grande paese. Lo spirito di iniziativa degli italiani, la loro creatività ci hanno permesso di ripartire e raggiungere risultati che ci collocano nel gruppo di ripresa dell’Ue, ma questa ripresa per consolidarsi e non risultare effimera ha bisogno di progettualità”.
“I tempi duri che abbiamo vissuto ci hanno lasciato una lezione: dobbiamo dotarci di strumenti nuovi per prevenire possibili futuri globali e per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i nostri concittadini – ha detto ancora il capo dello Stato -. L’impresa a cui si sta ponendo mano richiede il concorso di ciascuno: forze politiche e sociali, istituzioni, imprese e sindacati, amministrazioni pubbliche, giovani e anziani, siamo tutti chiamati”.
Il presidente ha parlato poi di riforme, chiarendo che “un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia. Per troppo tempo è divenuto sovente un terreno di scontro”.
“I regimi autoritari autocratici tendono ad apparire ingannevolmente più efficienti rispetto a quelli democratici, le cui decisioni basate sul libero consenso e coinvolgimento sociale sono invece più solide e efficaci – ha evidenziato Mattarella -. La sfida della salvaguardia delle democrazie coinvolgerà tutti, vanno tenute insieme tempestività delle decisioni e garanzie democratiche. Per questo è cruciale il ruolo del Parlamento”.
“I partiti sono chiamati a rispondere alle domande di apertura che provengono dai cittadini e dalle forze sociali – ha aggiunto -. Senza partiti coinvolgenti, così come senza corpi sociali intermedi il cittadino si scopre solo e indifeso. Deve il cittadino poter fare riferimento sulla politica per esprimere le proprie idee e insieme la propria appartenenza alla Repubblica”.
(ITALPRESS).