Sulle colpe, quindi, parla di “Una serie di concause. L’acqua arriva sempre. Anche dopo 300 anni. E quando arriva vuole trovare i letti dei fiumi sempre liberi, guai a invaderli”. “E’ mancata la cultura della tutela del territorio, visto solo come oggetto da sfruttare”. Il governo interverrà “Con la modifica del Titolo V c’è concorso di competenze Stato-Regioni. Occorrerebbe un alto senso di responsabilità di tutti nel rileggere gli eventi e capire chi, in un momento di ‘distrazionè, aveva il compito di vigilare e non l’ha fatto”. Su cosa farà l’esecutivo per scongiurare una nuova catastrofe, il Ministro Musumeci, risponde: “Nessuna misura può essere adeguata se la tutela del territorio non diventa per tutti la preoccupazione numero 1”. “Stiamo lavorando a uno strumento prezioso. Nei prossimi giorni presenteremo un ddl sulla prevenzione strutturale da tutti i rischi e da tutte le calamità”. Sulle sanzioni penali per chi sbaglia, aggiunge: “Quelle ci sono già, ma la buona politica deve arrivare prima della magistratura”. “Chi sbaglia dovrebbe avere la sanzione che merita. In modo da generare un effetto di deterrenza. Attualmente invece chi dovrebbe vigilare sul territorio non sempre lo fa e non rischia nulla: anzi, genera emulazione”.
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(ITALPRESS).