“Può esserci una pluralità di voci nel dibattito interno alla maggioranza. Ma la posizione del governo, che comprende anche la Lega, non è in discussione».
“Altri Stati membri dell’Unione hanno ottenuto una rimodulazione dei loro piani. Ritengo superata l’ideache il Pnrr non possa essere cambiato neppure di una virgola. Poi, è ovvio, dobbiamo concordare con Bruxelles le modifiche” spiega Malan.
“Verrà fatto il possibile per integrare la documentazione. Va ricordato che i rilievi riguardano progetti portati a termine dal governo precedente. Sono relativi ad alcuni dei 25 obiettivi che l’esecutivo Draghi ci aveva consegnato a metà ottobre. Il governo Meloni, nei 70 giorni successivi, ha completato gli altri trenta. Nessuno rappresenta la perfezione, neppure Draghi che pure ha sempre goduto di buona stampa. Il piano, d’altronde, è molto complesso. In passato anche la spesa dei fondi strutturali ha avuto degli intoppi. E parliamo di importi dieci volte inferiori a quello del Pnrr».
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(ITALPRESS).