“Rilasciai una dichiarazione agli amici dei 5 Stelle: io ci sono e ci sarò, fu una naturale manifestazione di affetto e riconoscenza. Pochi giorni dopo Grillo mi chiese di diventare capo del M5S. Rifiutai una investitura dall’alto e non condivisa perchè credevo fosse una operazione inadeguata”, ha spiegato Conte.
“Non possono esserci mediazioni, occorre una leadership forte, non può esserci una leadership dimezzata o un prestanome e in ogni caso quel prestanome non potrei essere io”, ha sottolineato l’ex premier.
“In 4 mesi ho risolto le ambiguità create con Rousseau, ho elaborato uno statuto, ho previsto una carta dei principi e valori – ha proseguito -. Consegnerò domani mattina questi documenti a Grillo e Crimi, costituiscono le imprescindibili condizioni del mio impegno personale”.
“Ho sempre detto che non mi sarei mai prestato a una mera operazione di facciata, al M5S serve un cambiamento – ha detto Conte -. Per suscitare nuovamente le capacità di sogno, rilanciare la capacità rivoluzionaria occorre proiettare lo sguardo in avanti. Dobbiamo cambiare noi se vogliamo cambiare la società. Alla comunità del MoVimento dico: non resti spettatrice passiva di questo processo, chiedo di partecipare e di esprimersi al più presto con il voto. Non mi accontenterò di una risicata maggioranza. A queste condizioni ci metterò tutta l’anima che ho”, ha aggiunto l’ex premier, per il quale “una diarchia non sarebbe funzionale”.
(ITALPRESS).