Nella nuovissima Tbilisi Arena, Georgia e Italia se le danno, cestisticamente parlando, di santa ragione. La soluzione dall’arco dà una marcia in più agli azzurri, che arrivano anche al +6 (13-19) prima del ritorno di Shengelia (alla fine il migliore dei suoi con 15 punti) e soci, aggrappati al match con le unghia e con i denti. Il vantaggio italiano non va mai oltre i due possessi e la tripla al tramonto del secondo quarto firmata da McFadden conferma il grande equilibrio con cui si va all’intervallo lungo (40-43). Anche al rientro si continua a lottare punto a punto, Tessitori è l’uomo a cui Pozzecco si affida per provare a dare una spallata alla partita ma i georgiani non mollano di un centimetro, mettono anche la freccia a un minuto dalla fine del terzo periodo prima della tripla di Baldasso che vale il 58-60 a favore dell’Italia con cui si va all’ultimo e decisivo quarto. Riparte forte il quintetto di Zouros, che alza le percentuali al tiro, soprattutto da fuori, e a poco più di 4 minuti dalla fine il tabellone indica 74-69 per i padroni di casa grazie alle due bombe consecutive di Berishvili. L’Italia, va detto, si costruisce bene i tiri, a rimbalzo mostra una reattività esplosiva ma la mira non è quella dei giorni migliori. Almeno fino a quando Severini e Spissu da tre riportano gli azzurri a -1, con Pajola che dalla lunetta firma il controsorpasso (76-77). Gli azzurri sono in fiducia e ancora Spissu e poi Ricci sembrano sentenziare la partita con le triple del +5 (78-83) quando mancano 40 secondi da giocare. Ma una sciagurata palla persa da Pajola regala un finale per cuori forti: Berishvili va a segno da distanza siderale riportando i suoi a -1 a 7″6 dalla sirena, Pajola sbaglia due liberi su due ma nell’ultima azione il muro azzurro nega a Shengelia il canestro del sorpasso, con tanto di benedizione dell’instant replay che dà il via alla festa per la qualificazione mondiale.
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(ITALPRESS).