La curva Nord è chiusa per un turno di squalifica, dopo i cori razzisti nella gara contro i salentini alla ripresa del campionato. Il resto dello stadio Olimpico, però, onora il ricordo di Sinisa Mihajlovic: in curva Maestrelli campeggia una gigantografia dell’ex biancoceleste recentemente scomparso.
La squadra di Sarri dimostra di reagire alla sconfitta contro i salentini: bastano due minuti per sbloccare la gara (con la complicità della deviazione decisiva di Caputo). Al 2′, sugli sviluppi del corner battuto da Luis Alberto, Felipe Anderson si prende il merito beffare il portiere avversario.
Al di là del gol, il primo tempo è tutto della Lazio, che protegge il vantaggio e va più volte vicina al raddoppio. Le occasioni più importanti sono tre: il potentissimo tiro di Immobile sopra la traversa, la conclusione sul fondo di Zaccagni e la rasoiata di Luis Alberto deviata in corner. La squadra di Zanetti non accenna a reagire neanche nel secondo tempo, anzi i biancocelesti trovano finalmente la rete del 2-0. Al 54′ è Zaccagni a mettere la firma sul gol, battendo Vicario di esterno destro dopo la ribattuta del tiro di Felipe Anderson. La Lazio sfiora il tris con il palo colpito da Milinkovic-Savic ma poi l’Empoli risorge. Prima accorcia le distanze con la rete di Caputo al 39′ poi ci crede fino allo scadere. Al 94′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Marin infila il decisivo 2-2. I toscani si portano a quota 19. I biancocelesti rimpiangono i due punti persi al fotofinish e vanno a 31, tra i fischi del pubblico capitolino.
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(ITALPRESS).