“Tornando ai livelli di Pil pre-pandemici l’Italia fa segnare un record se si pensa che l’Unione Europea ha impiegato 7 anni per tornare al tenore originario del 2008-2009”, ha detto il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.
Le stime dell’esecutivo europeo preannunciano una moderazione della crescita degli investimenti nei prossimi due anni rispetto ai ritmi del 2021, ma garantiscono una loro “crescita solida” supportata dal Piano di Ripresa e Resilienza approntato dall’Italia e dalle esportazioni, che riceveranno un’ulteriore spinta nel 2022. “Il settore dei servizi contribuirà particolarmente alla crescita delle importazioni e beneficerà dalla ripresa graduale del turismo internazionale”, si legge nella relazione della Commissione. “La domanda interna e la spinta data agli investimenti dal Piano di Ripresa e Resilienza saranno i principali artefici dell’espansione nel 2022”, ha continuato Gentiloni.
La crescita dell’economia scenderà al 2,3% rispetto al 2022, a una media cioè più bassa del +2,7% riscontrata nell’Eurozona e del +2,8% medio osservato nell’Ue. Germania e Paesi Bassi potrebbero far meglio rispettivamente con un +2,6 e un +2,7%, mentre la Spagna confermerà ritmi di crescita sostenuti con un +4,4%.
L’inflazione mostrerà un andamento analogo. Attestandosi al 3,8%, a un tasso cioè superiore al 3,5% della media dell’Eurozona, la crescita dei prezzi rallenterà fino al 1,6% nel 2023, scivolando sotto la media dell’1,7% dell’area euro.
(ITALPRESS).