Le ultime indagini segnalano un lieve indebolimento del ritmo dell’espansione, in particolare nelle economie emergenti. Rispetto all’esercizio precedente, le proiezioni macroeconomiche formulate a settembre 2021 dagli esperti della BCE segnano una lieve revisione al rialzo delle prospettive per la crescita dell’economia mondiale, soprattutto per il 2022. Quest’anno la crescita del PIL mondiale in termini reali (esclusa l’area dell’euro) dovrebbe incrementare, raggiungendo il 6,3 per cento, per poi rallentare al 4,5 per cento nel 2022 e al 3,7 nel 2023. Rispetto alle proiezioni precedenti, il dato relativo alla domanda estera è stato rivisto al rialzo: essa dovrebbe crescere del 9,2 per cento quest’anno, e poi del 5,5 nel 2022 e del 3,7 nel 2023. Ciò riflette principalmente il maggior vigore delle importazioni mondiali all’inizio del 2021 rispetto a quanto stimato nelle precedenti proiezioni, nonchè la maggiore prociclicità dell’interscambio che si registra durante una ripresa economica. I prezzi all’esportazione dei concorrenti dell’area dell’euro sono stati rivisti al rialzo per l’anno in corso, a fronte del rincaro delle materie prime e dell’aumento della domanda.
I rischi per lo scenario di base relativo all’economia mondiale sono perlopiù connessi con il futuro corso della pandemia. La Bce ritiene che gli altri rischi per le prospettive dell’attività a livello mondiale siano orientati verso il basso per quanto riguarda la crescita e verso l’alto per quel che concerne l’inflazione.
Nel secondo trimestre dell’anno l’economia dell’area dell’euro ha segnato un recupero del 2,2 per cento, superiore alle attese, procedendo verso una forte crescita nel terzo trimestre. Il recupero si fonda sul successo delle campagne di vaccinazione in Europa, che hanno consentito una significativa riapertura dell’economia.
(ITALPRESS).