“Ora avrò più tempo da dedicare a ciò che conta veramente nella vita, ovvero ciò che c’è fuori dal rettangolo di gioco – ha aggiunto Datome -. Una delle mie più grandi fortune è stata avere come compagno un amico vero come Nicolò Melli. Da qualche tempo sta già facendo il capitano. E’ un leader e lo merita. Questa squadra ha dimostrato di poter competere ad alto livello e sono certo che i ragazzi potranno ancora migliorare. E’ stato un onore”. “Gigi è una leggenda, lo ripeto ancora una volta – il tributo del ct Gianmarco Pozzecco -. E io sono molto fortunato a essere qui. Lo ringrazio per quanto fatto e non lo dimenticherò mai. Ognuno può scegliere le modalità con cui raggiungere i propri obiettivi. Gigi ha scelto di essere una persona esemplare. E’ unico”.
Datome – visibilmente commosso durante l’inno – avrebbe voluto salutare con una vittoria e l’Italia ce l’ha messa tutta per regalargliela, partendo a razzo e chiudendo il primo quarto avanti 18-15. La Slovenia è tosta, non c’è solo Luka Doncic (29 punti alla fine per lui) e in avvio di secondo periodo brilla Zoran Dragic, al quale risponde Ricci con 5 punti di fila. Si procede a strappi e la tripla di Pajola manda le squadre negli spogliatoi sul 41-42. Al ritorno in campo break sloveno, azzurri in difficoltà e sotto anche di 15 prima del botta e risposta da distanza siderale fra Doncic e Spissu (alla fine il migliore degli azzurri con 22 punti) e un terzo quarto che si chiude sul 60-70. L’Italia lotta, Ricci, Fontecchio e Melli la riportano fino al -1 prima del pari siglato da Spagnolo (76-76), poi arriva addirittura il sorpasso ancora con Ricci (85-83) ma il finale è tutto della Slovenia con la tripla di Cebasek e i liberi di Hrovat e Dragic. L’Italia torna a casa, appuntamento al prossimo anno con la prima “finestra” di qualificazione all’Europeo 2025 (22 febbraio Italia-Turchia, 25 febbraio Ungheria-Italia) per proseguire con il torneo pre olimpico (2-7 luglio 2024) sognando un biglietto per Parigi2024.
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