Sono tecnologie che rientrano anche nei piani del Pnrr. “Abbiamo recentemente visto aggiudicarci il bando per le coperture 5G in aree a perdite di business, quindi in aree rurali o subrurali” in 600 Comuni, invece “sull’fwa – sottolinea Mondo – abbiamo un accordo con Open Fiber per coprire, sempre nella stessa modalità, aree a perdita di business. Per il Pnrr, in raggruppamento di imprese, insieme a Vodafone e Tim costruiremo nei prossimi tre anni mille siti in area a perdita di business. Oggi abbiamo circa 23mila torri in tutta Italia e abbiamo dei piani per cui nei prossimi quattro/cinque anni viaggeremo a mille siti l’anno in più per coprire soprattutto aree dove oggettivamente c’è un digital divide. C’è la volontà e la determinazione di garantire e ridurre il digital divide sia da un punto di vista sociale che ovviamente di sviluppo industriale”.
Inwit è una società che opera nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche, così “il 5G è oggettivamente parte di quella che oggi definiamo la trasformazione digitale che sta affrontando il Paese e il mondo intero – afferma -. E’ una tecnologia mobile abilitante soprattutto per tutti quei servizi che richiedono bassa latenza, quindi un tempo di risposta e di attraversamento molto brevi e che abiliterà alcune trasformazioni importanti tipo la guida autonoma, quindi l’automotive, la telemedicina e lo scarico di dati ad alta velocità”. Inwit è attiva anche nell’ambito della sostenibilità, è della società la prima torre per le telecomunicazioni mobili in Italia strutturata in legno. “Si trova a Milano, è una torre molto importante che sarà uno snodo di traffico importante ed è una torre ad alto contenuto ecologico perchè è completamente ricoperta di legno. Quindi – conclude Mondo – ha un impatto visivo che tiene conto della situazione del territorio e anche del rispetto ambientale”.
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