Curcio ha spiegato che durante l’incontro è stato “fatto il punto della situazione sullo stato in atto” e si è parlato delle “procedure per proseguire a gestire questa fase operativa”. “Soprattutto – ha aggiunto – si sono fatti ragionamenti più ampi anche in termini di prevenzione e rapporto col parco. Non sono temi di adesso – ha proseguito -, ma anche di prima e dopo. Si sono poste le basi per ragionare su come migliorare alcune attività di prevenzione”.
Il capo della protezione civile ha sottolineato che ci sono anche “richieste da altre parti” dalla Basilicata e dal Lazio per esempio. “Ricordiamoci – ha evidenziato – che dobbiamo avere una visione di tipo nazionale”.
“Dal punto di vista operativo la dichiarazione di mobilitazione nazionale ha aiutato il territorio a essere più reattivo nella gestione emergenziale” ha continuato Curcio,
“Per il momento – ha spiegato – è stato dichiarato lo stato di mobilitazione nazionale, così come è stato fatto in Sicilia, che per la regione Calabria è stato firmato dal presidente del Consiglio Draghi domenica scorsa”. “Oggi – ha spiegato – stiamo verificando come chiudere questa fase operativa. Ancora oggi ci sono incendi nella regione Calabria, dopodichè si parlerà della prevenzione, di come tutelare i boschi, delle aree protette, di chi poteva fare di più, di chi ha fatto bene e chi può migliorare. Non sono venuto a esprimere giudizi su nessuno – ha aggiunto – ma a portare supporto operativo, l’idea della Presidenza del consiglio dei ministri e del presidente Draghi di essere vicini a un territorio duramente colpito, anche con vittime, e a ragionare con il territorio su come uscire da questo momento”.
(ITALPRESS).