“I nostri clienti possono approfondire e capire qual è il gap più importante da colmare. La nostra proposta si basa su soluzioni e innovazioni che possiamo portare sul mercato aiutando i nostri clienti – ha aggiunto Gergely – Più che sul costo dei nostri servizi, ragionerei su qual è il costo che un’azienda deve sopportare qualora venisse colta da un attacco informatico. Abbiamo una stima a livello mondiale, circa il 30% delle aziende intervistate ha dichiarato di aver subito un attacco negli ultimi 24 mesi, con almeno 500.000 dollari di impatto per il 25% di queste – ha precisato – Nel momento in cui un servizio digitale non è più disponibile, io azienda ho sì un impatto economico, ma anche di reputazione e i clienti potrebbero andare verso altri fornitori di servizi digitali”.
In particolare, Cisco ha depositato 75 brevetti nell’ambito del quantum cifrato per la protezione da attacchi informatici provenienti dai computer quantici: “E’ un argomento molto caldo ora, è legato al fatto che gli attuali algoritmi che proteggono le comunicazioni di dati e le infrastrutture sono a rischio attacco da computer quantici – ha spiegato Gergely – Noi grazie alla ricerca e allo sviluppo in Cisco Photonics, centro mondiale di ricerca e sviluppo su temi ottici presente in Italia, stiamo lavorando su soluzioni già disponibili per la quantum security – ha concluso – Vale a dire proteggere le infrastrutture attraverso chiavi talmente resilienti e robuste da resistere anche a un attacco portato da computer quantici”.
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