“Per noi è una giornata di prestigio e privilegio dare il via a questa iniziativa che ne segue altre importanti che vogliamo fare in Abruzzo”, ha detto Giacomo Vitale, vice direttore Generale di Banca del Fucino e responsabile della Divisione Commercial Banking. “La nostra Banca sta continuando a investire in questa Regione con una presenza territoriale con 8 filiali e questa occasione è la sintesi di come noi vogliamo interpretare il nostro ruolo in un territorio così importante”, ha proseguito.
Il Giro d’Italia “è una tradizione storica e popolare del nostro Paese che dà il senso anche di come la nostra banca stia facendo importanti investimenti anche nello sport, nella cultura, nella condivisione di un percorso attraverso il quale il nostro Paese possa essere rilanciato e possa vivere una nuova stagione di rinascita”.
“L’Abruzzo non ha rinunciato ai grandi eventi e allo sport”, ha affermato in un video messaggio Guido Liris, assessore allo Sport e Bilancio della Regione Abruzzo. “Il messaggio di oggi è quello di poter pensare e ripensare e migliorare il nostro modo di fare sport, in questo caso su strada – ha proseguito -. Stiamo triplicando i nostri sforzi avendo più tappe in Abruzzo, perchè crediamo nel rapporto sempre più stretto tra la regione e la Corsa rosa. Le difficoltà che stiamo affrontando adesso devono servire a promuovere lo sport, il territorio, ma anche i messaggi della Banca del Fucino e della Fondazione Scarponi. Sarà bellissimo verificare come i nostri concittadini abruzzesi parteciperanno e lo faranno nella consapevolezza che il peggio è passato per una grande capacità che abbiamo avuto di ascoltare le misure coercitive legate alle restrizioni per il Covid-19. C’è una copertura vaccinale che sta procedendo con estrema capacità e performance, dovremo stare attenti agli ultimi rigurgiti del virus e delle misure. Lo sport però non può morire e non può arrendersi di fronte al virus. Questo è anche il nostro modo per esportare il nostro brand Abruzzo all’esterno”.
Marco Scarponi, presidente della Fondazione “Michele Scarponi, cultura della sicurezza stradale”, ha poi ricordato: “Michele è stato ucciso sulla strada investito da un signore alla guida di un furgone, mentre lui si stava allenando in bicicletta. Da quel giorno le nostre vite sono cambiate totalmente e abbiamo trovato nella fondazione un motivo per andare avanti. Noi oggi valorizziamo il territorio portando avanti messaggi di bellezza, ma senza sicurezza non si va lontano. La sicurezza sulla strada è fondamentale, oggi ci sono numeri ancora troppo elevati, non è più accettabile morire sulla strada in questo modo. Dobbiamo fare in modo che il Giro D’Italia non sia solo un evento, deve portare trasformazione nel territorio”.
(ITALPRESS).