Ghribi ha recentemente firmato trattati di partnership con lo stato egiziano per investire nella salute e in altri settori di quel paese.
“Come tunisino e arabo orgoglioso delle mie origini, ritengo che l’Egitto sia il cuore dell’arabismo, la porta dell’Africa e il ponte tra il passato e il futuro, e la Tunisia la culla della storia, della cultura, delle arti e la madrepatria che merita tutto il sostegno, soprattutto in questo momento”, afferma, sottolineando l’importanza di “rafforzare i legami storici tra i poli del Mediterraneo in modo che le due forze possano incontrarsi di nuovo e unirsi per tracciare un unico futuro per la regione nordafricana e del bacino del Mediterraneo”.
“L’Egitto è il cuore dell’Oriente, e la Tunisia è la porta dell’Africa, la traversata verso l’Europa e il ponte che collega il nord con il sud, così che meno di un’ora di tempo separa l’Europa e continenti africani, ed è questo che può essere impiegato e sfruttato affinchè la Tunisia sia una meta turistica e terapeutica per il cittadino europeo”, afferma Ghribi. E “questa cooperazione arabo-mediterranea sarebbe un forte sostenitore delle relazioni mediterranee, non solo a livello sanitario, ma anche a livello di scambio di esperienze e della forza lavoro tunisina, che gode di una buona reputazione su scala globale”.
Il manager ha anche manifestato la sua intenzione di assumere “un buon numero di infermieri e infermiere tunisini da impiegare negli ospedali San Donato in Italia”.
“Oggi siamo pronti a mettere tutti i nostri sforzi, le relazioni e tutte le competenze e le capacità del nostro gruppo ospedaliero al servizio dei cittadini tunisini e arabi per raggiungere i massimi livelli nel campo della cura, della formazione e della riabilitazione scientifica e superare i problemi quotidiani che i cittadini soffrono nel settore sanitario”, chiarisce.
Foto: uff. stampa GKSD
(ITALPRESS).