Draghi, in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo, a
Palazzo Madama, alla presenza, tra gli altri del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Senato Elisabetta Casellati e del vicepresidente della Camera Ettore Rosato.
“A distanza di oltre settant’anni, dobbiamo cogliere l’opportunità di questa giornata per continuare a indagare sulle cause profonde di quanto accaduto – ha proseguito Draghi -. E dobbiamo continuare a costruire una memoria storica condivisa.
Dobbiamo respingere ogni tentativo di strumentalizzazione per fini politici. Perchè le vicende che oggi ricordiamo non possono essere un pretesto per provocazioni o propaganda”.
“La ricorrenza di oggi deve essere anche un’occasione per rafforzare i legami con i nostri vicini – ha sottolineato il premier -. Dobbiamo guardarci l’un l’altro con benevolenza e con rispetto. Non fare dei confini una causa di conflitto. Ed evitare che gli errori del passato diventino motivo di divisione o di risentimento”.
“Quando ricordiamo le vittime civili delle persecuzioni avvenute in Istria, nella Dalmazia, nella Venezia Giulia, piangiamo anche la sconfitta di un mondo libero e aperto – ha detto ancora Draghi -. Dove il mescolarsi di culture e lingue era fonte di ricchezza e di gioia. Dobbiamo continuare ad impegnarci per trovare terreno comune tra nazioni diverse. E l’unità nella diversità. Con il “giorno del Ricordo” continuiamo questo cammino di riconciliazione e rendiamo omaggio a tutte le vittime di quegli anni, italiane e slave. Lo stesso percorso che ha portato nel 2020 il Presidente Mattarella a tenere per mano il Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor a Basovizza. Un allineamento “di tutte le stelle”, come ha detto in quell’occasione il presidente sloveno. Per fare “patrimonio comune” del passato, nelle parole del Presidente Mattarella – ha concluso Draghi -. Questo dialogo deve ispirarsi ai valori che oggi ci accomunano: il pluralismo, la democrazia, la libertà.
I principi fondanti della Repubblica italiana e dell’Unione europea. Le uniche, vere garanzie di un’autentica coesistenza tra nazioni e tra persone”.
(ITALPRESS).