Tutte le aziende coinvolte nel panel hanno portato esempi concreti di come il digitale e i dati possano essere fondamentali per andare nella direzione della sostenibilità. Carrefour per esempio ha da poco introdotto una piattaforma digitale per stimolare i fornitori a livello internazionale a contribuire alla riduzione della Carbon Footprint. La piattaforma permette di monitorare nel tempo le emissioni di gas serra dei prodotti che vengono distribuiti nei punti vendita di Carrefour, ciò per poter perseguire gli obiettivi che l’insegna si è data ovvero la riduzione del 30% delle emissioni di gas serra al 2030 della loro catena di approvvigionamento. Peroni ha raccontato l’esperimento di tracciabilità in blockchain dell’orzo, materia prima per la birra. La tecnologia permette di vedere in tempo reale l’impatto delle modifiche alle procedure in campo, avendo così dati che non sono più statici ma “in movimento”. Mediaset sta cercando di ridurre l’impronta carbonica dei prodotti televisivi partendo dal suo ecosistema di fornitori, fatto di piccole e medie imprese che ancora non si sono adattate completamente alle misurazioni ESG. La gestione integrata dei dati permette dunque ai fornitori, anche piccoli, di migliorarsi. Snam, con l’aiuto dei dati e del digitale, sta da un lato cercando di consolidare l’efficienza energetica nei consumi e dall’altro sta portando avanti il passaggio da una rete che si concentra sulla distribuzione del gas naturale a una che gestirà fonti energetiche a basso impatto di emissioni. I dati e le tecnologie aiuteranno quindi ad affrontare la transizione “green” dove, tra i vettori, ci sono elettricità, idrogeno e biomentano.
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(ITALPRESS).