“Con una confisca che pende e altre situazioni da definire sotto l’aspetto ambientale, su cui aspettiamo con impazienza il Consiglio di Stato, non si troverà un privato che investa. Solo lo Stato in ragione dell’interesse strategico può assumersi questo rischio”, ha proseguito Giorgetti, che su Taranto ha spiegato: “Dopo il parere del Consiglio di Stato, atteso per metà giugno, ci siederemo al tavolo con l’azionista Mittal, e terremo conto anche del rinnovato quadro normativo e finanziario a livello europeo sull’acciaio green”.
(ITALPRESS).